Tratto dal comunicato stampa della Regione Emilia-Romagna del 20/10/2022 14:45 (autore Gianni Boselli)
Gli assessori Colla e Salomoni: “Le idee delle startup di oggi potranno essere ciò di cui domani avrà bisogno il sistema produttivo”. Progetti premiati realizzati da team delle Università di Parma, Ferrara e Bologna: accedono anche alla finale del Premio Nazionale per l’Innovazione in programma a L’Aquila l’1 e 2 dicembre prossimi. In corsa in questa edizione 43 startup.
Bologna – Una soluzione per semplificare la progettazione dei macchinari e sistemi industriali, processi innovativi per produrre cranio-plastiche e testing automatico dei quadri elettrici.
Sono gli ambiti su cui puntano le tre startup emiliano-romagnole vincitrici della Start Cup 2022, la competizione tra idee innovative d’impresa promossa da Regione Emilia-Romagna e Art-ER, assieme a università, centri di ricerca, incubatori, associazioni di categoria e numerosi partner sul territorio regionale.
Vince la startup Robotizr, team proveniente dall’Università di Parma e poi a seguire LPTech (Università di Ferrara) e RoboSECT (Università di Bologna).
Nella serata di ieri, la proclamazione dei vincitori con gli assessori regionali Paola Salomoni (Scuola, università, ricerca, agenda digitale) e Vincenzo Colla (Sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione).
Le startup che hanno presentato progetti
Erano in corsa per questa edizione del Premio 43 startup, di cui quattro per la sezione speciale (prevista per i progetti già in possesso di un piano imprenditoriale), per un totale di 125 giovani (tra cui 45 donne) pronti a mettersi in gioco. La maggioranza di esse è collegata al settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (17), mentre 13 si riferivano a idee nell’ambito delle tecnologie pulite e rinnovabili, seguono i 7 del settore industriale e i 6 della categoria legata alle scienze della salute.
“Le idee di oggi potranno essere le imprese innovative di domani di cui ha bisogno il sistema produttivo dell’Emilia-Romagna. Ciò che arriva da questa edizione, è una straordinaria risposta- hanno dichiarato gli assessori Colla e Salomoni– che conferma come in Emilia-Romagna startup e imprese giovani puntino su ricerca e innovazione per creare buona occupazione e dare al territorio maggiore vitalità e attrattività. Una conferma non solo della volontà di cercare lavoro, ma anche di crearlo realizzando nuovi prodotti e servizi, con lo sguardo rivolto al futuro. A loro vogliamo dare un supporto concreto. A fianco delle Università emiliano-romagnole, continuiamo ad investire sulle persone, sulle conoscenze, sulle abilità e vivacità intellettuali per dare risposte all’altezza di un cambiamento tecnologico che procede velocissimo”.
I vincitori
Robotizr (primo classificato) ha proposto una soluzione per semplificare il software di programmazione dei macchinari industriali (Unipr).
LPTech (Life Sciences) Innovazione per produrre cranio plastiche paziente-specifiche: massimo risultato cosmetico e funzionale a basso costo per le aziende ospedaliere (Unife).
ROBOSECT |, Robotic Autonomous Switchgear Connection Testing (Industrial) è una soluzione per semplificare il software di programmazione dei macchinari industriali, proveniente dall’Università di Bologna.
Oltre ai contributi in denaro (rispettivamente 10mila, 6mila e 4mila euro) messi a disposizione dai sostenitori della competizione, Iren Spa, Bcc Emil Banca, Intesa Sanpaolo e Unitec Spa, i vincitori parteciperanno al Premio Nazionale per l’Innovazione (Pni), in programma a L’Aquila il l’1 e il 2 dicembre prossimi. Inoltre, è stato selezionato per il Pni anche il progetto di metamateriali multifisici della startup maTERia, che ha ideato una finestra innovativa e sostenibile che concilia ventilazione naturale con l’attenuazione del rumore esterno proposta da un team dell’Università di Bologna.
Quest’anno al Pni, in cui si confronteranno le startup vincitrici di tutte le competizioni regionali per l’assegnazione dei premi nelle categorie Cleantech & Energy, ICT, Industrial e Life Science.
Qualche informazione in più su Robotizr, la startup vincitrice che si è aggiudicata il premio in denaro di 10.000 € e l’accesso al PNI
Ha partecipato nella categoria: Industrial
Il Team è composto da tre persone:
- Federico Cocconcelli, Ingegnere elettronico, Ph.D. co-fondatore di Robotizr si è laureato all’Università di Parma (triennale con votazione 108/110 e magistrale con votazione 110/110 cum laude e tesi sperimentale “Un sistema di acquisizione e analisi di biosegnali per il monitoraggio continuato e non invasivo dell’attività cardiaca”) dove poi ha conseguito quest’anno il dottorato in Tecnologie dell’Informazione (titolo della tesi “IoT systems for unobtrusive monitoring of physical activity and vital signs”). All’interno di Robotizr e si è occupato di sensori IoT, progettazione elettronica e tecnologie web
- Davide Saccani, Perito meccatronico e co-fondatore di Robotizr, attualmente responsabile ufficio tecnico presso un’azienda meccanica (Tecfluid srl n.d.r.) che produce azionamenti per macchinari
- Marco Bassoli, Ingegnere elettronico e delle comunicazioni, Ph.D. co-fondatore di Robotizr si è laureato all’Università di Parma (triennale con tesi “Integrazione dello sniffer Zigbee Texas Instruments in ambiente wireshark e sviluppo di eEstensioni per la visualizzazione dei pacchetti ZCL”, dove poi ha ottenuto la laurea magistrale in Ingegneria elettronica con tesi “Studio e prototipazione di un sensore indossabile Wi-Fi per l’analisi dei movimenti in ambito AAL”) dove poi ha conseguito il dottorato in Tecnologie dell’Informazione. All’interno di Robotizr e si è occupato di fornire ulteriori competenze in ambito IoT, intelligenza artificiale e business, esperienze maturate lavorando all’interno dell’azienda di famiglia.
Per le interviste di approfondimento dei progetti finalisti di questa edizione, abbiamo incontrato Marco Bassoli di Robotizr che ci racconta la soluzione per semplificare il software di programmazione dei macchinari industriali.
Di che cosa vi occupate?
La nostra startup si chiama Robotizr, con la pronuncia all’inglese robotizer. Con questo nome abbiamo voluto comunicare l’ambito in cui ci muoviamo: tecnologia, robotica e automazione. Il nostro obiettivo è infatti semplificare il modo in cui vengono programmate le automazioni che animano i moderni macchinari industriali.
Spesso vediamo video su internet o in TV di grossi impianti dall’aspetto molto futuristico con quei bracci robotici e le lavorazioni automatiche. Raramente però ci viene detto che il costo maggiore di quegli stessi impianti sta nella manodopera necessaria per la progettazione e la manutenzione del software che li governa. Dopo aver acquistato il macchinario, l’azienda si trova costretta a spendere decine di migliaia di euro in formazione oppure in tecnici qualificati, assunti o esterni, che, come se non bastasse, hanno compensi molto elevati perché rari da trovare nel mercato del lavoro. Con Robotizr proponiamo una soluzione a questi problemi: semplificare il software di programmazione dei macchinari industriali attraverso un’interfaccia no code per permettere a chiunque e in poco tempo di realizzare un’automazione industriale avanzata in ottica Industria 4.0.
Da chi è composto il team?
Il team è composto da tre persone. Federico Cocconcelli ha terminato a maggio 2022 gli studi di dottorato in Tecnologie dell’Informazione e si è occupato di sensori IoT, progettazione elettronica e tecnologie web. Davide Saccani è responsabile ufficio tecnico presso un’azienda meccanica che produce azionamenti per macchinari come, ad esempio, pistoni idraulici o motori, solo per citare qualche esempio. E poi ci sono io, Marco Bassoli, dottore di ricerca in Tecnologie dell’Informazione con competenze in ambito IoT, intelligenza artificiale e business, tutte esperienze maturate lavorando all’interno dell’azienda di famiglia.
Come è nata l’idea?
In occasione di una cena di qualche mese fa, Davide mi ha parlato di come ritenesse complicata la parte software che governa i movimenti dei macchinari industriali e di quanto fosse sentita la criticità per i clienti dell’azienda per cui lavora. Considerato il mio background di ingegneria elettronica ci siamo detti: «Perché non pensare ad una soluzione per semplificare questa parte?». In poche settimane ho realizzato insieme all’Università di Parma un primo prototipo dimostrativo da presentare in fiera e, visto il successo riscontrato, abbiamo coinvolto Federico e deciso di ingegnerizzarlo ulteriormente per arrivare a controllare un vero braccio robotico industriale.
A che punto siete?
Il primo prototipo in grado di semplificare la programmazione di un braccio robotico è pronto e possiamo ritenerci a TRL 4. Attualmente siamo alla ricerca di clienti o di un partner industriale per effettuare i primi test in un ambiente produttivo reale per passare a TRL 7.
Quali sono i vostri punti di forza e i vostri punti di debolezza?
I nostri punti di forza sono un solido background ingegneristico e un forte desiderio di usare ciò che abbiamo imparato per creare impatti concreti nella società. Questo è quello che ci sta spingendo a dedicare il 100% del nostro tempo in quest’avventura.
I nostri punti di debolezza al momento sono la scarsità di risorse e, di conseguenza, la mancanza di figure chiave necessarie per finalizzare e diffondere il nostro prodotto come sviluppatori software ed esperti di marketing.
Qual è il vostro bilancio del percorso della Start Cup?
Il bilancio è decisamente molto positivo. La Start Cup ha permesso innanzitutto di colmare le lacune che gli studi universitari non ci hanno trasmesso come, per esempio, l’analisi di mercato, la pianificazione finanziaria e lo sviluppo del brand. Grazie agli incontri con i mentor abbiamo avuto la possibilità di confrontarci fin da subito con chi ha più esperienza di noi consentendoci di comprendere quali sono gli errori più banali da non fare all’inizio.
Cosa vedete nel vostro futuro?
Il nostro obiettivo è rivoluzionare il mondo delle automazioni industriali ed aiutare le aziende a sostenere il proprio ingresso nell’Industria 4.0. Per fare ciò, già da oggi, ci stiamo impegnando nel creare una struttura aziendale scalabile, distribuita e in grado in futuro di raggiungere il maggior numero di persone nel mondo.
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Leggi tutte le interviste ai finalisti dell’edizione 2022 della Start Cup a questo link.