Con questo articolo vogliamo informarvi sul progetto ANTHEM (AdvaNced Technologies for HumancentrEd Medicine) finanziato con i fondi del PNRR e presentato lo scorso aprile 2023, nato con l’obiettivo di colmare, con l’ausilio di tecnologie e percorsi multidisciplinari e innovativi, il divario esistente nell’assistenza sanitaria dei pazienti fragili e cronici all’interno di specifici territori caratterizzati da patologie orfane di terapie specifiche.
Le varie azioni previste dal progetto, sostenuto sfruttando il Fondo complementare al Recovery Plan, saranno condotte operativamente in un arco temporale di quattro anni da una struttura “Hub and Spoke” grazie alla collaborazione tra l’Università di Milano-Bicocca, che detiene il ruolo di ente proponente, il Politecnico di Milano, l’Università di Bergamo, l’Università di Catania e altri 19 enti.
Le Università statali, gli Enti e le istituzioni di ricerca vigilate dal MUR che costituiscono la parte scientifica del progetto ANTHEM, collaboreranno sia tra di loro che con le imprese per realizzare i progetti innovativi oggetto dell’intervento.
Ciascun progetto ha potuto includere, infatti, attività di ricerca industriale, sviluppo e innovazione in collaborazione con il settore privato, nel reclutamento di ricercatori e tecnologi, nelle attività di trasferimento tecnologico e valorizzazione dei risultati, incluse attività di disseminazione, ma anche per l’acquisto di attrezzature e strumentazione di ricerca, attività formative, inclusi dottorati di ricerca, attività di terza missione e di public engagement.
Anche se l’avviso è stato finanziato dal Piano Nazionale Complementare al PNRR, i progetti candidati hanno dovuto rispettare diverse condizionalità in materia di allocazione dei fondi tipiche del PNRR, come la destinazione di almeno il 40% delle risorse al finanziamento di iniziative realizzate nelle regioni del Mezzogiorno e la promozione della parità di genere, riservando al genere femminile almeno il 40% delle assunzioni di ricercatori a tempo determinato e delle borse di dottorato.
L’altra macro-caratteristica riguarda proprio la struttura organizzativa “Hub and Spoke” dei progetti selezionati, che hanno dovuto prevedere un Hub con funzioni di coordinamento complessivo e degli Spoke, coordinati dalle Università, per la realizzazione scientifica, anche in collaborazione con le imprese partecipanti all’iniziativa.
Infine, i soggetti vincitori dell’avviso MUR sono tenuti ad attivare bandi a cascata per un importo complessivo compreso tra il 10% e il 50% del proprio budget.
La caratteristica di ANTHEM è la contaminazione tra differenti aree di ricerca che includono la medicina e l’ingegneria: un approccio multidisciplinare sempre più presente anche nel nostro Paese, già in atto in alcune delle aree di maggiore innovazione mondiale, come la Boston Area o la Technion di Tel Aviv.
Il progetto punta al raggiungimento di quattro obiettivi:
- Lo sviluppo di nuovi sensori (o il miglioramento di quelli esistenti) per monitorare pazienti e soggetti fragili, assicurando la raccolta continua e in tempo reale di dati e la loro integrazione;
- Lo sviluppo di nuove tecnologie e metodologie AI in grado di migliorare la diagnostica, rendendo le innovazioni scalabili verso il basso e pertanto esportabili in ogni area del paese, così da aumentare la capacità di prevenzione di tutta una serie di patologie;
- Il miglioramento e l’aumento di percorsi di medicina personalizzata, prevedendo lo sviluppo di trattamenti avanzati per le patologie orfane di cura, come ad esempio alcuni tumori che, una volta diagnosticati, danno ancora una breve aspettativa di vita;
- La trasferibilità dei miglioramenti tecnologici conseguiti, assicurando ad esempio la protezione dei dati e la loro interoperabilità con piattaforme tecnologiche nuove o già esistenti.
Tali risultati saranno raggiunti mediante il lavoro di quattro Spoke, ognuno coordinato da una delle Università partner:
- Spoke 1 – “Diagnosi e terapie basate su dati e tecnologia”, coordinato dall’Università degli Studi di Bergamo, impegnato a verificare se, estraendo con diverse metodiche i dati, si riesca a migliorare l’attività diagnostica di varie patologie ma anche a realizzare un triage digitale nei pronto soccorso;
- Spoke 2 – “Collegare pazienti e terapisti attraverso ambienti adattivi e sensori intelligenti per migliorare la medicina di prossimità”, coordinato dall’Università Milano Bicocca (peraltro l’ente promotore del progetto), che ha la finalità di gestire e monitorare il paziente e l’ambiente tramite sensori, lavorando ad esempio con gli scienziati dei materiali per facilitare la raccolta di dati mediante magliette smart per la rilevazione del battito cardiaco;
- Spoke 3 – “Monitoraggio dei fattori di rischio, strumenti diagnostici e terapie nelle malattie croniche”, coordinato dal Politecnico di Milano, con la finalità di studiare due patologie (la cardiovascolare e la respiratoria cronica) che possono essere gestite in molti casi da remoto, ma che richiedono una garanzia assoluta della validità dei dati che vengono raccolti;
- Spoke 4 – “Teranostica rivoluzionaria preclinica e clinica e trattamenti per il cancro”, coordinato dall’Università degli Studi di Catania, che lavorerà per identificare nuovi sistemi di drug-delivery (non solo di farmaci, ma anche di terapie come le radiazioni) contro quei tumori che sono orfani di trattamenti efficaci.
Fanno parte del soggetto proponente gli altri 19 partner che operano in qualità di “affiliati” tra cui: 10 Università ed Enti di ricerca; 8 strutture sanitarie, sociosanitarie e di ricerca medica; 5 tra imprese ed Enti privati.
Una volta concluse le attività, ANTHEM punta a generare un impatto positivo su alcune delle principali sfide che il nostro Sistema sanitario nazionale si trova ad affrontare, come la necessità di ridurre gli attuali divari geografici e territoriali grazie all’armonizzazione degli standard di cura attraverso la tecnologia e di migliorare i livelli di efficienza dei sistemi sanitari regionali promuovendo protocolli di assistenza domiciliare e di monitoraggio a distanza.
La complessità e l’ambizione del progetto fanno perno su un network di relazioni tra Università e imprese in parte già esistente. La selezione in seguito all’avviso del MUR ha portato però a una strutturazione formale di tali relazioni. Il risultato è la costituzione della Fondazione ANTHEM, entità giuridica con sede a Milano chiamata ad agire come soggetto attuatore del progetto.
Il progetto ha suscitato l’interesse di altri soggetti esterni come grandi imprese (ad esempio Huawei, Siemens, STMicroelectronics o Italfarmaco), associazioni e organizzazioni di pazienti, nonché delle Regioni Calabria, Campania, Lombardia e Puglia.
Altro tratto distintivo del progetto è la connessione che ciascuna attività di ricerca e sviluppo ha con le comunità di riferimento come:
- le comunità montane della Valle Seriana e della Val Brembana, tra le valli più colpite dalla pandemia;
- le comunità delle aree metropolitane di Milano, Monza e Brianza, Napoli, Taranto, Bari e Lecce;
- le comunità isolane della Sicilia.
A queste aree si affiancano target specifici legati a malattie oncologiche senza trattamenti efficaci, ad alcune malattie degenerative e ad alcune malattie cardiovascolari.
La complessità e la varietà del network permettono al progetto di basarsi sul modello di innovazione chiamato della “Quadrupla elica” che prevede il coinvolgimento degli attori della ricerca, dell’industria, delle istituzioni pubbliche e della società civile; un modello in grado di garantire che l’impatto positivo dell’innovazione arrivi anche alla società.
Il bando ha previsto che tutte le attività finanziate con il Piano Nazionale Complementare si completino entro dicembre 2026. Ciò impone che le attività progettuali siano caratterizzate da un “certo livello di maturità iniziale” che permetta di produrre risultati all’interno dell’arco temporale indicato.
In tale contesto, all’interno di ciascuno Spoke, vi sono dei pilot che hanno livelli di maturazione più avanzati.
La Fondazione ANTHEM avrà anche il compito di dare continuità nel tempo alle azioni, anche quando saranno esaurite le risorse del PNC; una delle strade che sarà intrapresa a riguardo è lo sfruttamento commerciale dei risultati, supportato da un’adeguata gestione della proprietà intellettuale, oltre a diventare uno strumento efficace che faciliti la partecipazione ai bandi europei, a partire da quelli finanziati dal programma Horizon Europe.
Più in generale il progetto ANTHEM, anche per tramite della Fondazione, è proteso verso qualunque realtà che abbia validi progetti complementari alle sue finalità ed attività e sia interessata ad associarsi all’iniziativa.