La spesa per IA in Emilia-Romagna ha raggiunto 48,5 milioni di euro, con previsioni di crescita fino a 145 milioni di euro entro il 2027 e un tasso medio annuo di crescita del 31,7%. Il mercato digitale regionale ha raggiunto un valore complessivo di 6,06 miliardi di euro, registrando una crescita del 2,6% rispetto all’anno precedente.
Parma, 8 ottobre 2024 – Quattordicesima e ultima tappa a Parma, con l’Unione Parmense degli Industriali e il Comitato regionale Piccola Industria Emilia-Romagna, per il ciclo di incontri “Intelligenza artificiale e PMI: esperienze da un futuro presente”, organizzato da Piccola Industria Confindustria e Anitec-Assinform, in collaborazione con la rete dei Digital Innovation Hub e la media partnership de L’Imprenditore. Il roadshow – che fino a oggi ha visto la partecipazione di oltre 1100 imprese e più di 65 storie aziendali tra Verona, Bari, Firenze, Caserta, Torino, Cesenatico, Brescia, Genova, Castellanza, Cosenza, Catania, L’Aquila e Ancona – è giunto al traguardo nella città emiliana. In due anni ha toccato quasi tutte le regioni italiane, con l’obiettivo di sensibilizzare e informare le piccole imprese sulle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale. Sono state le stesse imprese a raccontare le proprie esperienze e strategie di impiego dell’IA in azienda, presentando casi concreti e confrontandosi direttamente con i partecipanti.
L’intelligenza artificiale è oggi al centro del dibattito politico-economico, tuttavia rimane ancora scarsamente utilizzata dalle imprese italiane, in particolare in quelle di minori dimensioni: in base ai dati Eurostat del 2023, solo il 5% delle imprese con almeno 10 dipendenti ha dichiarato di utilizzare sistemi di Intelligenza artificiale, contro una media dell’8% nell’Unione europea. In particolare, la percentuale di piccole imprese italiane (10-49 dipendenti) si attesta al 4,4%, contro il 24% delle grandi imprese (oltre 250 dipendenti).
Secondo Anitec-Assinform, l’Associazione che in Confindustria raggruppa le aziende ICT, la spesa per IA in Emilia-Romagna ha raggiunto 48,5 milioni di euro, con previsioni di crescita fino a 145 milioni di euro entro il 2027, con un tasso medio annuo di crescita del 31,7%. La regione si conferma una delle leader in Italia per la trasformazione digitale. Nel 2023, il mercato digitale regionale ha raggiunto un valore complessivo di 6,06 miliardi di euro, registrando una crescita del 2,6% rispetto all’anno precedente. Le previsioni per il futuro sono persino più promettenti. Nel 2024 il mercato digitale in Emilia-Romagna è previsto in crescita del 4,1%, con un valore stimato di 6,3 miliardi di euro. Le proiezioni indicano un aumento costante anche per gli anni successivi, con una crescita del 4,9% fino a raggiungere i 7,3 miliardi di euro entro il 2027.
I Digital Enabler – tecnologie abilitanti come il cloud computing, l’Internet of Things (IoT), e l’Intelligenza Artificiale (IA) – stanno svolgendo un ruolo chiave nella trasformazione digitale della regione. Il cloud computing ha dominato la spesa tecnologica nel 2023, con un valore di 440 milioni di euro e una crescita media annua prevista del 15,4% fino al 2027.
L’Emilia-Romagna si conferma dunque un hub d’eccellenza per l’innovazione digitale e tecnologica, con Parma tra le protagoniste del processo di trasformazione digitale del sistema produttivo regionale: la città si posiziona, infatti, al quarto posto tra le province emiliano-romagnole per valore del mercato digitale nel 2023, con una quota dell’11,6% sul totale regionale. Il mercato digitale della provincia di Parma ha raggiunto nel 2023 un valore complessivo di circa 703 milioni di euro, con una crescita annua del 3,2% rispetto all’anno precedente. Il settore manifatturiero ha guidato la spesa digitale nella provincia, seguito dal settore agroalimentare, dove si registra un’adozione crescente di soluzioni basate su automazione e tecnologie IoT. Nel 2024, le previsioni indicano un’ulteriore crescita del mercato digitale di Parma del 5,1%, portando il valore complessivo a circa 739 milioni di euro. Gli investimenti sono destinati principalmente a software e soluzioni ICT (+5,2%) e servizi ICT (+7,8%), trainati dalla transizione digitale del settore agroalimentare e dalla crescente adozione di tecnologie innovative nelle PMI locali (fonte rapporto “Il Digitale in Emilia-Romagna 2024”).
Guardando ai dati nazionali, secondo il Rapporto Anitec-Assinform “Il Digitale in Italia 2024”, il mercato digitale italiano è in continua espansione, con previsioni di crescita che lo porteranno a raggiungere i 91,6 miliardi di euro entro il 2027. All’interno di questo scenario, i Digital Enabler rappresentano un fattore di stimolo fondamentale, con un tasso di crescita medio annuo stimato tra il 2023 e il 2027 del +11,1% per raggiungere un valore stimato di 33,3 mld di euro. Per quanto riguarda l’Italia il mercato dell’Intelligenza artificiale nel 2023 ha raggiunto un volume di circa 674 milioni di euro (+55% rispetto al 2022) ed è previsto che raggiunga i 1,992 mld nel 2027, con un tasso di crescita medio annuo del 31,1% (cfr. Rapporto Anitec-Assinform “Il Digitale in Italia 2024”).
Se guardiamo ai dati Eurostat relativi alle motivazioni che limitano l’utilizzo dell’IA, le imprese del nostro Paese esprimono meno preoccupazioni della media europea, ma il freno maggiore consiste nella carenza di competenze adeguate.
“L’IA rappresenta una delle più grandi rivoluzioni tecnologiche del nostro tempo e ha il potenziale di trasformare radicalmente il modo in cui facciamo impresa” ha dichiarato Giovanni Baroni, presidente di Piccola Industria Confindustria. “È necessario promuovere una cultura dell’innovazione responsabile, che sappia coniugare opportunità, etica e sostenibilità. Per questo diventa centrale sollecitare il governo ad implementare un quadro normativo che favorisca l’adozione dell’IA nelle PMI, garantendo al contempo una concorrenza leale e la tutela dei diritti fondamentali. Sicuramente occorre facilitare le partnership tra piccole imprese, centri di ricerca e grandi aziende tecnologiche per democratizzare l’accesso a queste tecnologie. E per farlo bisogna anche investire nella formazione e nell’aggiornamento professionale per preparare i lavoratori alle nuove sfide. Con il roadshow che abbiamo portato avanti negli ultimi due anni in tutta Italia, e che si conclude oggi, abbiamo mosso i primi passi verso la creazione di un osservatorio permanente sull’IA nelle piccole imprese per monitorare sviluppi, condividere best practice e affrontare tempestivamente eventuali criticità. Non dobbiamo dimenticare che l’Intelligenza Artificiale non rappresenta solo una sfida, ma una straordinaria opportunità per le nostre piccole imprese di rinnovarsi e crescere. Insieme, con coraggio e visione, possiamo trasformare questa rivoluzione tecnologica in un motore di crescita per le nostre aziende e per l’intero Paese”.
Il presidente di Anitec-Assinform Massimo Dal Checco ha dichiarato: “L’intelligenza artificiale, insieme ad altre tecnologie digitali avanzate, rappresenta un elemento centrale per la competitività delle nostre imprese e per l’intero sistema economico nazionale. L’Emilia-Romagna, con il suo ecosistema innovativo e la presenza di distretti produttivi altamente specializzati, ha dimostrato di essere all’avanguardia nell’adozione di tecnologie digitali, diventando un modello di riferimento per altre regioni. Per questo, è fondamentale promuovere iniziative che rafforzino le competenze, facilitino l’accesso a soluzioni innovative e consolidino partnership strategiche tra imprese, centri di ricerca e istituzioni locali. In questo modo, sarà possibile supportare le PMI”.
“In soli due anni le aziende emiliano-romagnole che investono nell’ambito dell’intelligenza artificiale – ha aggiunto il presidente del Comitato regionale Piccola Industria Confindustria Emilia-Romagna Andrea Pizzardi – sono più che triplicate, dal 4,2% del 2022 a quasi il 15% previsto nel 2024. La nostra è una delle regioni più innovative e digitalizzate a livello italiano ed europeo: questo risultato è il frutto di un lavoro comune del mondo imprenditoriale e delle Istituzioni per caratterizzare il territorio come Big Data Valley, con infrastrutture, competenze e potenza di calcolo molto avanzate. Abbiamo però ancora molta strada da fare, in particolare per soddisfare il crescente fabbisogno di professionalità ICT da parte delle imprese e diffondere le nuove tecnologie in tutte le dimensioni aziendali e in tutta la regione”.
“Il contesto industriale parmense, caratterizzato dalla stretta sinergia tra le PMI e le grandi imprese manifatturiere e di servizi – ha aggiunto il presidente della Piccola Industria dell’Unione Parmense degli Industriali Lorenzo Zerbini – segna da tempo l’adozione di tecnologie innovative e abilitanti da parte anche di realtà piccole o medie che vogliono affrontare il mercato in modo distintivo. L’impiantistica, l’alimentare, l’automotive, la farmaceutica sono infatti settori molto performanti, che richiedono innovazione e fanno da volano per tutto il tessuto economico. Occorre continuare a mostrare i vantaggi dell’adozione di queste tecnologie anche nelle realtà di minore dimensione e in questo senso l’incontro di oggi sarà di stimolo”.
A raccontare le proprie esperienze e le strategie di impiego dell’IA in azienda, sono state le imprese Billoo, Flash Battery, Kedos con GoInfoteam, Maps Group e PBL.
Le testimonianze e i casi d'uso presentati
Per maggiori informazioni inviare una email a smile-dih@upi.pr.it